L'eterno sonno di Ilaria.

Pubblicato il da Veronica Goretti

Ilaria del Carretto, seconda moglie del signore di Lucca Paolo Guinigi, muore giovanissima l'8 dicembre 1405, dando alla luce la figlia Ilaria. Il marito, qualche tempo dopo, commissionò a Jacopo della Quercia il suo monumento funebre, che fu terminato nel 1408.

Il Vasari, nella seconda redazione delle “Vite”, ricorda che lo scultore “nel basamento...condusse alcuni punti di marmo che reggono un festone tanto pulitamente che parevan di carne; e nella cassa posta sopra il detto basamento, fece con infinita diligenza l'immagine della moglie dello stesso Paolo... che dentro vi fu sepolta”. Egli fa poi un accenno al particolare del monumento: “Fece nel medesimo sasso un cane di tondo rilievo, per la fede da lei portata al marito”, ricordando come lo scultore volle simboleggiare le integerrime qualità d'Ilaria come moglie, attraverso la figura delle fedele cagnetta Diana. Ma la dolce Ilaria non poté riposare in pace a lungo. Paolo Guinigi infatti fu cacciato da Lucca nel 1429, cosicché il sarcofago fu smantellato: in parte finì nella sacrestia, in parte nella cappella dei Garbesi, mentre le lastre dei putti furono mandate agli Uffizi e poi al Bargello. In ogni caso oggi possiamo ammirare di nuovo nella sua interezza quell'opera meravigliosa, poiché venne ricomposta e sistemata al centro del transetto nel 1889, mentre oggi la si può ammirare in Sacrestia. La figura della donna distesa trasmette una calma serenità; a dispetto della sua immobilità pare che ella debba risvegliarsi da un momento all'altro, richiamata alla vita dall'abbaiare della sua fedele cagnetta Diana, distesa ai suoi piedi in vigile attesa di un cenno.

Cripta di Ilaria "L'eterno sonno"Villa Paolo Guinigi a Lucca
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