L'arte della navigazione negli Oceani.

Pubblicato il da Veronica Goretti

Gli antichi non conoscendo le basi per la navigazione, subirono grandissime perdite umane in mare, decisero allora di porvi rimedio con studi approfonditi e arrivarono alla conclusione di convertire le rotte marine dopo numerosi calcoli affidati ad esperti dell'epoca.

Nei tempi antichi, definire la rotta nel mare, l'esatta posizione in cui ci si potesse trovare era estremamente vago, ogni punto della Terra era individuata in base a due numeri: la longitudine e la latitudine. Tuttavia, se il calcolo della latitudine era elementare anche per gli antichi, poiché bastava calcolare l'altezza della Stella polare sull'orizzonte, individuare la corretta longitudine costituì sempre un vero rebus. Innumerevoli disastri in mare sono da amputare a un cattivo calcolo della longitudine. Il problema era così importante che, nel 1714, il parlamento inglese offrì una ricompensa di 20 mila sterline in oro per chi l'avesse risolto. Numerosi furono i tentativi di aggiudicarsi l'ambito riconoscimento. I maggiori contendenti furono due. Da una parte c'era Nevil Maskelyne, potentissimo direttore dell'Osservatorio Reale di Greenwich (fu lui a stabilire che il meridiano fondamentale, lo zero, fosse quello passante per l'osservatorio), che sosteneva un metodo astronomico basato sulle misurazioni della luna e di certe stelle. Dall'altra si contrapponeva l'artigiano John Harrison, costruttore di orologi precisissimi, che sgarravano meno di un secondo al giorno e resistevano alle variazioni di temperatura e di umidità sempre frequenti in alto mare. La competizione durò decenni, perché la compilazione delle complicatissime effemeridi di Maskelyne e la costruzione dei sofisticati meccanismi di Harrison richiedevano tempi assai lunghi. Alla fine, grazie anche all'intervento di re Giorgio III, la battaglia fu vinta da Harrison. A partire da quel momento, la navigazione oceanica poté entrare in una nuova epoca. Quella di fare il punto in mare non era più un’arte, in cui contassero moltissimo l'esperienza e il “fiuto” del capitano, ma una tecnica precisa. Ciò permise alle marinerie occidentali, iniziando da quella britannica, di sfornare ufficiali di linea che, anche con esperienza di navigazione tutto sommato ridotta, erano in grado di portare i vascelli lungo le rotte oceaniche con disinvoltura. Una facilitazione che contribuì notevolmente allo sviluppo dei traffici marittimi fra Sette e Ottocento.

Latitudine e Longitudine
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